-Nerone ebbe una relazione con sua madre.
-Caligola ebbe relazioni con tutte le sue sorelle.
-Cesare cominciò a presentare le prime calvizie all’età di quarant’anni e per nasconderle si faceva sempre ritrarre con una corona d’alloro in testa.
-In epoca romana il battistero di Firenze era consacrato a Marte.
-Nell’Impero Romano c’era la possibilità di far lavare i propri vestiti nelle prime lavanderie della storia. Oltre al pagamento in denaro il cliente era obbligato a lasciare un vaso contenente la sua urina perché quest’ultima veniva impiegata nel lavaggio degli indumenti.
-Dopo la morte del primo imperatore, Augusto, i suoi eredi si danneggiarono reciprocamente per raggiungere il potere. Tiberio, figlio adottivo di Augusto, fece uccidere i genitori e i fratelli di Caligola(discendente naturale di Augusto) per assicurarsi il potere. Caligola “velocizzò” la morte del vecchio Tiberio per diventare imperatore. Il successore di Caligola, Claudio, venne avvelenato dalla moglie Agrippina per mettere sul trono il figlio Nerone. Dopo tutti questi “omicidi strategici” alla morte dell’imperatore Nerone non era più rimasto nessun erede al trono della una volta numerosa famiglia Giulio-Claudia.
-All’imperatore Caligola, in realtà Gaius Julius Caesar Germanicus, venne attribuito questo soprannome perché era cresciuto in un campo militare. Da “Caligae”, gli stivaletti dei legionari, venne soprannominato “Caligola”, cioè, letteralmente, “stivaletto”.
-Anticamente a Roma si usava una spugna inforcata da un bastone acuminato per pulirsi in seguito ad un bisogno. Molti prigionieri preferivano uccidersi ficcandosi questo bastone in gola pur di non essere uccisi nel colosseo da gladiatori o bestie feroci.
-Appena i romani smisero di perseguitare i cristiani il cristianesimo divenne religione di stato e si cominciò a perseguitare i pagani.
-Per diffondere più velocemente il Cristianesimo Santi cristiani vennero associati a Dei pagani. Marte venne sostituito con San Giorgio, entrambi protettori degli eserciti, il Dio celtico Lug venne sostituito con Sant’Antonio (entrambi sono sempre accompagnati da un suino: per Lug è un cinghiale, per Sant’Antonio può essere sia un cinghiale che un maiale), Apollo con San Giuseppe. Persino l’aspetto di Dio è identico a quello di Giove nelle raffigurazioni. Altri Dei ebbero più sfortuna e vennero identificati con entità negative. Il Dio Pan, per esempio, ha lo stesso aspetto del diavolo della tradizione cristiana.
-Per ingraziarsi Cicerone, Cesare decise di pagargli tutti i debiti. Questa operazione finanziaria gli venne a costare una somma di denaro maggiore a quella spesa alcuni anni prima per corrompere tutto il senato. -In una lettera scritta da Cicerone all’amico Attico il famoso oratore si lamenta della qualità delle abitazioni costruite da Crasso:”...sono così piene di crepe che gli affittuari e perfino i topi le hanno sgomberate”.
-Silla firmava talmente tante liste di proscrizione (elenchi di suoi avversari considerati nemici dello stato e che tutti potevano uccidere) che per liberarsi del proprietario di un terreno che gli interessava, il generale Sillano Crasso si limitò ad aggiungerne il nome su una delle liste che il dittatore avrebbe firmato.
-Nerone fece una delle sue prime interpretazioni a Napoli. Mentre cantava un terremoto colpì la città e subito si cominciò a vociferare che la causa fosse l’imperatore.
-Quando una zia stitica di Nerone gli disse di essere così fiera di lui da poter considerare terminata la sua vita, Nerone la prese alla lettera e la fece uccidere con una dose letale di purganti.
Nerone, per un certo periodo, uscì abitualmente in incognito durante la notte per divertirsi a picchiare(o peggio) le persone che facevano ritorno a casa ad un orario da lui considerato indecente. Quando venne picchiato quasi fino alla morte dal marito di una donna che aveva disturbato gli passò la voglia di continuare questa pratica.
-Ai tempi di Cesare e Cicerone si usavano due termini diversi per designare i ladri: “Fur, furis” si riferiva ai ladri di città, “Latro, latronis” ai briganti o ladri di campagna. Nell’alto medioevo, dopo essere state saccheggiate fino allo stremo, le città si spopolarono e il Fur, furis si ritrovò senza lavoro visto che era già stato rubato tutto. Così il ladro ufficiale divenne il ladro di campagna, che poi estese il suo campo d’azione anche alle città.
-In uno dei suoi sermoni il famoso poeta Orazio ha scritto qualcosa di ben poco poetico:”Nec vereor, dum futuo, vir rure recurat”, cioè “Non ho paura, mentre fotto che torni il marito dai campi”.
Nessun commento:
Posta un commento